Il sorriso nel bambino, gioia dei genitori e reazione naturale
Il sorriso si presenta spontaneamente in tutti i bambini, non viene dunque appreso per imitazione. Nasce come una reazione innata (fisiologica) per poi diventare una espressione con intenti comunicativi.
In questo senso il sorriso può essere considerato un comportamento tipico e distintivo della specie umana nei confronti delle altre specie animali.
Nei neonati, quello che sembra un sorriso è un semplice stiramento delle labbra. Lo si osserva soprattutto durante il sonno ed è la conseguenza di stimoli dal sistema nervoso, o da stimoli rumorosi esterni, ad esempio la voce di una persona. Verso la quinta settimana di vita del bambino, il sorriso viene provocato alla visione di un volto umano, ancora non ben definito e quindi ancora non riconosciuto dal bambino.
Come cambia il sorriso nel tempo?
Questo viene considerato il primo sorriso sociale. Allo stiramento della labbra si aggiunge lo strizzamento degli occhi. Dal quarto mese, il sorriso acquista un’ulteriore maturazione, diventando non più o non solo una semplice reazione ad uno stimolo, ma una vera e propria espressione dell’individuo.
Durante la conoscenza dell’ambiente e il riconoscimento degli oggetti, del proprio corpo e delle altre persone, il bambino utilizza sempre più il sorriso come linguaggio, rivolgendosi prima agli oggetti che ha intorno, come ad esempio le proprie mani, e poi alle altre persone, diventando a tutti gli effetti uno dei primi strumenti comunicativi. Anche l’espressione in sé ormai non coinvolge più solo la bocca ma tutto il volto. Dopo i sei mesi, il sorriso diventa definitivamente una forma di socializzazione.