Quanti tipi di sorriso conosci?
Il sorriso è una espressione facciale strettamente legata alle emozioni ed allo stato psicologico di una persona. Il sorriso viene mostrato quando una persona esprime felicità, piacere o divertimento ed è essenziale per esprimere sentimenti di amicizia, intesa e apprezzamento.
Un sorriso richiede il coordinamento delle componenti facciali, gengivali e dentali che vengono stimolate volontariamente o involontariamente da vari stati emotivi, ed è evidente che sia diverso e particolare per ogni individuo.
Un sorriso compromesso, d’altra parte, è stato associato a una più alta incidenza di depressione. L’analisi del sorriso rappresenta un importante aspetto della valutazione più generale dell’estetica del viso. Quando si guarda o si comunica con un individuo, lo sguardo dell’osservatore si sposta dagli occhi alla bocca, le due regioni più espressive del volto.
Secondo una ricerca americana il 70% della valenza estetica del viso di ciascun individuo è rappresentato dal sorriso.
Si distinguono 2 tipi di sorriso:
1) Un sorriso volontario e non correlato a nessuna emozione, per esempio quello che si fa quando si posa per una fotografia.
Un sorriso ripetibile, spesso viene descritto come “sorriso simulato”, o addirittura un “falso sorriso”, o ancora, come lo definì il poeta inglese Thomas Gray, il “sorriso sociale”.
2) Un sorriso spontaneo, invece, è un sorriso involontario, spesso associato a emozioni come la gioia.
Nonostante ci si riferisca propriamente al sorriso pensando alla sola bocca, l'espressione coinvolge anche gli occhi.
La carica espressiva e comunicativa del sorriso deve proprio allo sguardo la sua profondità. Un sorriso sincero e istintivo stira le labbra di netto e rende più vivace e profondo lo sguardo. Al contrario, un sorriso forzato o di circostanza non cambia lo sguardo, limitando a contrarre i muscoli della bocca.
L'espressione comune "sorridere con gli occhi" intende proprio questo aspetto.
Lo scienziato francese Guillaume-Benjamin-Amand Duchennede Boulogne fece una scoperta fondamentale: i bambini di 5 mesi usano i muscoli degli occhi per sorridere quando la madre si avvicina, ma ricorrono a un sorriso “senza gli occhi” quando si avvicina un estraneo.
Inoltre, quando un adulto utilizza il sorriso spontaneo, si attiva l’area del cervello associata alle emozioni, diversamente da quando ricorre al sorriso simulato.
Anche Charles Darwin ha descritto il peculiare abbassamento della porzione laterale delle sopracciglia come indicatore del SORRISO SPONTANEO, piccoli movimenti che tuttavia sono la garanzia di essere di fronte a un sorriso spontaneo.